Il Carnevale è una festa dalle origini antiche molto sentita in Italia, viene celebrata da Nord a Sud in maniera tradizionale. In questo periodo dell’anno tutto è concesso, prendersi in giro, fare scherzi e mascherarsi.
Un tempo in Abruzzo, regione di antica cultura e tradizioni agricole e pastorali, dove le attività quotidiane della pastorizia e del lavoro dei campi erano fortemente intrise di religiosità, il Carnevale racchiudeva i valori e le credenze di cui viveva il mondo contadino e su cui fondava le proprie attività.
Era la festa per eccellenza, con forti valenze simboliche che celebrava la ripresa vegetale, la rinascita della natura dopo il periodo invernale; i festeggiamenti fondono elementi religiosi e pagani dappertutto nei borghi abruzzesi, con cortei di carri allegorici o particolari maschere locali.
Se vi trovate nel nostro Hotel Dragonara ecco a quali feste di carnevale abruzzesi potrete andare:
Carnevale di Francavilla a Mare
Chiamato anche “Carnevale d’Abruzzo” essendo uno dei Carnevali più grandi e famosi della Regione.
Si festeggia con una grande sfilata di carri allegorici la cui realizzazione è affidata a maestri cartapestai del luogo. Essi si ispirano a vari temi per la creazione dei soggetti che spaziano dalla satira alla caricatura; dalla fantasia agli eventi dell’anno. Alla sfilata prendono parte inoltre diversi gruppi mascherati che sfilano per le vie della città fino a raggiungere il lungomare.
Il corteo viene aperto da Patanello, maschera tipica di Francavilla a Mare fin dal 1958. Re Patanello è una figura goliardica ispirata a zì Patane, un ciabattino carismatico che amava scherzare, vissuto agli inizi del Novecento a cui il pittore napoletano Caiati si ispirò per creare la maschera e il successivo manifesto e logo ufficiale del Carnevale. Un’occasione davvero unica per un sano divertimento con un pizzico di follia.
Carnevale di ‘Ndirucce a Città Sant’Angelo
Le origini risalgono alla fine dell’Ottocento quando il calzolaio Altero De Tollis inventò la maschera di ‘Ndirucce personaggio angolano ricordato per il grande estro creativo.
Le contrade del paese si sfidano per una gara simbolica con sfilate, secondo il tema prescelto, fatte di esibizioni dei contradaioli davvero pittoresche. Ancora oggi, oltre alla sfilata delle maschere accompagnata dalla musica, vengono intonati i ‘ttavitte pungenti sonetti in rima e rigorosamente in dialetto che prendono in giro i cittadini più o meno illustri.
Carnevale di Ortona
Evento molto sentito nella città, una grande festa in maschera coinvolgente, legata alle tradizioni di un tempo, di cui conserva la magia e la semplicità, pur adattate ai giorni nostri.
Il programma è ricco di eventi, dalla sfilata di carri allegorici che attraversa le vie cittadine, all’intrattenimento dei gruppi mascherati, tra cui spiccano le maschere tipiche come Patanello e il Pulcinella abruzzese.Non mancano spettacoli e feste dedicate ai bambini, artisti di strada e allegre coreografie organizzate dalle varie scolaresche e associazioni partecipanti alla festa.
Il Carnevale è poi anche l’occasione per assaggiare e conoscere i dolci tipici della tradizione, tramandati di generazione in generazione.
Dolci di Carnevale abruzzesi
Il Carnevale in Abruzzo ha una tradizione culinaria ben radicata.
Regina assoluta della tavola carnevalesca è la cicerchiata, tipica soprattutto dell’area fra Chieti e Pescara. È un anello realizzato con palline di farina, uova, zucchero e olio, che poi vengono fritte, unite con miele caramellato, con mandorle e confettini colorati. Mangiarla risulta un po’ appiccicoso e unto, ma diventa difficile farne a meno.
Le chiacchiere, dette anche frappe, sfoglie rettangolari sottili di farina e vino bianco, da friggere finché non diventano croccanti e dorate. Si gustano poi con un’abbondante spolverata di zucchero a velo ed è impossibile fermarsi dopo aver mangiato la prima. Le loro antenate sono le frictilia, che venivano preparate per le ricorrenze degli antichi romani e fritte nel grasso di maiale.
Le ciambelline di patate fritte, contengono anche uova, farina, zucchero e cannella. Le zeppole, preparate anche in occasione di San Giuseppe, il 19 marzo; la zeppola è una pastarella fritta, farcita con crema pasticcera e un’amarena sciroppata. Infine le castagnole, palline, impastate con burro, farina, zucchero, uova e limone grattugiato, che vengono fritte e cosparse di zucchero.
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